Cremona: le “palazzine della vergogna” verso la rinascita

La Consorzio Valori Scarl non solo esegue lavori nell’ambito stradale ed edilizio, ma contribuisce in maniera più che significativa alla riqualificazione territoriale di alcuni luoghi, soprattutto dove le forze comunali si battono da anni per degli edifici ribattezzati come “palazzine della vergogna”. Come evidenziato da Domenico Mollica Consorzio Valori in un suo interessante articolo, siamo a Cremona, in Lombardia, dove ad inizio ottobre dello scorso anno la pressione effettuata dal Comune sull’Aler ha cominciato a dare i suoi frutti. Fra queste, l’intervento di recupero dell’immobile in via Fratelli Bandiera è stato uno dei primi punti di discussione tra l’allora sindaco Andrea Virgilio, gli assessori Rosita Viola e Maurizio Manzi, nonché alcuni funzionari. Già alla fine dello scorso anno, si era concluso il procedimento di affidamento dell’appalto dei lavori, l’invio del contratto all’appaltatore per raccoglierne la firma e la consegna dei lavori. Ed anche in questo caso, la Valori S.c.a.r.l. con la sua offerta ha guadagnato l’appalto per concluderne un’altra grandiosa opera.

Nel corso del corrente anno, hanno viaggiato a pieno regime i lavori per rimettere in sesto le due palazzine Aler di via fratelli Bandiera, all’inizio di via Bergamo, a poche decine di metri dal sottopasso ferroviario e dall’intersezione con via Sesto. In particolare, a fine ottobre è stata ultimata la sistemazione del tetto: un passo molto importante per quella che sarà la rinascita di queste celebri “palazzine della vergogna”, un contributo alla riqualificazione di questa zona, spesso giudicata parte di un mondo decadente e deteriorato. Si tratta di una notizia molto importante per i residenti della zona, che da anni si battevano per il recupero dei due edifici e per far sì che si mettesse fine al degrado urbano e all’approccio burocratico più che deleterio nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico.

Sempre nell’ambito delle opere di riqualificazione, come ricordato dall’Avvocato Francesco Mollica Roma, il 20 ottobre 2020 sono stati consegnati alla Valori S.c.a.r.l. i lavori che trasformeranno l’ex manifattura tabacchi presente nel cuore di San Cristoforo, quartiere di Catania, in un museo dell’archeologia siciliana. Finalmente questo storico edificio tornerà a splendere, dopo essere stato una caserma della cavalleria borbonica e poi una grande fabbrica di sigari. Ciò avverrà grazie alle risorse provenienti dal PON Cultura e Sviluppo, per cui sarà possibile alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania recuperare e riconvertire la futura sede del tanto atteso Museo Interdisciplinare. Il museo ospiterà collezioni che spazieranno dagli antichi macchinari di fine 800 (anche questi in parte restaurati) fino ai reperti archeologici dell’arte contemporanea. 

L’impresa romana si dovrà occupare, durante la durata di 18 mesi di questi lavori, del ripristino estetico, impiantistico e funzionale di questo imponente immobile che si sviluppa per oltre 7200 metri quadrati divisi su tre piani, senza contare il piccolo livello superiore terrazzato. Nel progetto, sono previsti un’ampia zona con biglietteria, bookshop e servizi, depositi e laboratori, sale espositive per mostre temporanee, conferenze e convegni e spazi diversificati destinati alle differenti collezioni. 

Anche in questo caso, il consorzio romano di imprese ha saputo con astuzia mettere la firma su un grande lavoro di riqualificazione storica, territoriale e culturale, contribuendo a rimodulare un rapporto nuovo con i quartieri storici di Catania. L’obiettivo primario, come anche affermato dall’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà, è quello di creare questo nuovo rapporto con quei “luoghi, in degrado e a rischio, da recuperare come patrimoni di cultura e fulcro di un’identità”. Un lavoro non da poco.

Cremona: le “palazzine della vergogna” verso la rinascita

La Consorzio Valori Scarl non solo esegue lavori nell’ambito stradale ed edilizio, ma contribuisce in maniera più che significativa alla riqualificazione territoriale di alcuni luoghi, soprattutto dove le forze comunali si battono da anni per degli edifici ribattezzati come “palazzine della vergogna”. Come evidenziato da Domenico Mollica Consorzio Valori in un suo interessante articolo, siamo a Cremona, in Lombardia, dove ad inizio ottobre dello scorso anno la pressione effettuata dal Comune sull’Aler ha cominciato a dare i suoi frutti. Fra queste, l’intervento di recupero dell’immobile in via Fratelli Bandiera è stato uno dei primi punti di discussione tra l’allora sindaco Andrea Virgilio, gli assessori Rosita Viola e Maurizio Manzi, nonché alcuni funzionari. Già alla fine dello scorso anno, si era concluso il procedimento di affidamento dell’appalto dei lavori, l’invio del contratto all’appaltatore per raccoglierne la firma e la consegna dei lavori. Ed anche in questo caso, la Valori S.c.a.r.l. con la sua offerta ha guadagnato l’appalto per concluderne un’altra grandiosa opera.

Nel corso del corrente anno, hanno viaggiato a pieno regime i lavori per rimettere in sesto le due palazzine Aler di via fratelli Bandiera, all’inizio di via Bergamo, a poche decine di metri dal sottopasso ferroviario e dall’intersezione con via Sesto. In particolare, a fine ottobre è stata ultimata la sistemazione del tetto: un passo molto importante per quella che sarà la rinascita di queste celebri “palazzine della vergogna”, un contributo alla riqualificazione di questa zona, spesso giudicata parte di un mondo decadente e deteriorato. Si tratta di una notizia molto importante per i residenti della zona, che da anni si battevano per il recupero dei due edifici e per far sì che si mettesse fine al degrado urbano e all’approccio burocratico più che deleterio nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico.

Sempre nell’ambito delle opere di riqualificazione, come ricordato dall’Avvocato Francesco Mollica Roma, il 20 ottobre 2020 sono stati consegnati alla Valori S.c.a.r.l. i lavori che trasformeranno l’ex manifattura tabacchi presente nel cuore di San Cristoforo, quartiere di Catania, in un museo dell’archeologia siciliana. Finalmente questo storico edificio tornerà a splendere, dopo essere stato una caserma della cavalleria borbonica e poi una grande fabbrica di sigari. Ciò avverrà grazie alle risorse provenienti dal PON Cultura e Sviluppo, per cui sarà possibile alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania recuperare e riconvertire la futura sede del tanto atteso Museo Interdisciplinare. Il museo ospiterà collezioni che spazieranno dagli antichi macchinari di fine 800 (anche questi in parte restaurati) fino ai reperti archeologici dell’arte contemporanea. 

L’impresa romana si dovrà occupare, durante la durata di 18 mesi di questi lavori, del ripristino estetico, impiantistico e funzionale di questo imponente immobile che si sviluppa per oltre 7200 metri quadrati divisi su tre piani, senza contare il piccolo livello superiore terrazzato. Nel progetto, sono previsti un’ampia zona con biglietteria, bookshop e servizi, depositi e laboratori, sale espositive per mostre temporanee, conferenze e convegni e spazi diversificati destinati alle differenti collezioni. 

Anche in questo caso, il consorzio romano di imprese ha saputo con astuzia mettere la firma su un grande lavoro di riqualificazione storica, territoriale e culturale, contribuendo a rimodulare un rapporto nuovo con i quartieri storici di Catania. L’obiettivo primario, come anche affermato dall’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà, è quello di creare questo nuovo rapporto con quei “luoghi, in degrado e a rischio, da recuperare come patrimoni di cultura e fulcro di un’identità”. Un lavoro non da poco.